Didattica con i Lapbook

Oggi, leggendo il bel libro "A scuola senza zaino" di Marco Orsi, mi sono imbattuto per la prima volta in uno strumento didattico che da subito ha attirato la mia attenzione, i LapBook.
Dietro questo nome così tecnologico si nasconde una delle più tradizionali (ma anche creative) pratiche scolastiche, ovvero la creazione di mappe tridimensionali armati di carta, colori, colla e forbici.
Nato, a quanto pare, dalle mamme americane che si occupavano di homeschooling, questa pratica si è diffusa a macchia d'olio, riscuotendo un grande successo anche in Italia.
“Lap” significa in sostanza “piega”; il verbo “to lap” significa “piegare, sovrapporre”. Il Lapbook è quindi una cartelletta facilmente consultabile tenendola in grembo in quanto è un costruita usando un supporto semirigido come base. Al suo interno sono conservati minibook o template ripiegabili e richiudibili. Quando il lapbook si chiude le falde si sovrappongono su se stesse. Dobbiamo pensare al lapbook come a una sorta di postazione di lavoro con tanti cassetti da aprire e chiudere per ritrovare i contenuti.
Il lapbook si adatta a qualsiasi età e grado di scuola, ma soprattutto si può applicare facilmente a qualsiasi tipo di argomento e materia. La cosa importante è partire scegliendo un argomento che entusiasmi, qualcosa su cui costruire un interesse profondo.
Ecco una bella immagine che ci mostra un lapbook creato da studenti della scuola media.

didattica con i lapbook

Se non avete ancora capito che cosa sia un lapbook, concludo con tre link ed un video esplicativi: