Il design thinking in classe

Che cos'è il Design Thinking
Il termine "design thinking" è spesso associato agli spazi dei maker e ai laboratori STEM. Tuttavia, il design thinking è più grande dello STEM. Inizia con la premessa di attingere alla curiosità degli studenti e permettere loro di creare, testare e ricreare fino a quando sottopongono ciò che hanno fatto al giudizio di un pubblico reale. Il design thinking non è una materia o un'unità didattica. È un modo di risolvere problemi che incoraggia l'assunzione di rischi e la creatività.
design thinking in classeIl design thinking è un processo flessibile per ottenere il massimo dal processo creativo. È usato nelle arti, nell'ingegneria, nel mondo aziendale, nelle università e negli spazi sociali e civici. Si può usare in ogni materia con ogni fascia d'età. E' in atto quando si creano contenuti digitali o quando si creano oggetti con nastro adesivo e cartone. Può anche essere utilizzato nella pianificazione di eventi o nella progettazione di servizi.
Quando gli studenti usano il design thinking, hanno maggiori probabilità di sviluppare una mentalità da maker, da creatore attivo.
Non è quello che vogliamo per i nostri studenti? Non è questo ciò che intendiamo quando parliamo di studenti appassionati e creativi? Non è questo ciò che intendiamo quando diciamo di preparare gli studenti per l'economia creativa del futuro?

Le fasi
La realizzazione del design thinking in classe passa attraverso 6 fasi.

1. Identificare l’opportunità (generazione di idee)
Il Design Thinking si basa sulla capacità di essere intuitivi, di riconoscere modelli, di sviluppare idee che abbiano un significato sia emozionale sia funzionale, di potersi esprimere con altri mezzi che non siano solo parole o simboli. In questa prima fase in aula, insegnanti e studenti vengono suddivisi in team multidisciplinari. Ciascun team deve individuare un problema attuale e cruciale che riguardi la propria scuola. Una volta identificato il problema, si fa un esercizio: ciò che fino a ieri è stato concepito come una minaccia si trasforma in un’opportunità per la risoluzione del problema. Quindi si invitano gruppi di genitori, di educatori, di persone vicine alla comunità scolastica interessate all’argomento scelto, si condivide con loro il problema/opportunità e si procede con una serie di domande.

2. Progettare (una fucina di idee)
I gruppi multidisciplinari di studenti iniziano a scrivere su post-it colorati idee in piena libertà. I post-it vengono attaccati alla lavagna in modo che tutti possano leggerli, e si possa approfondire “lo scambio di idee” necessario per capire cosa c’è e cosa manca al fine di maturare una soluzione partecipativa e comune.

design thinking scuola media3. Il prototipo
La prototipazione veloce permette di testare i dettagli di un primo prodotto, le loro forme e le loro sfumature. Inoltre, il fatto che i materiali per questo tipo di prototipazione siano poco costosi e grezzi, immette nell’ottica dei fallimenti precoci. L’apprendimento e l’accettazione di questi fallimenti ed errori sono elementi fondamentali da trasferire in aula agli studenti. I thinker design si sentono a loro agio nell’incertezza. Nell’esperimento in aula è stato riscontrato che i gruppi di studenti all’inizio erano spaventati nell’usare prototipi rozzi per paura di ottenere feedback negativi dai loro insegnanti, ma poi si sono convinti vedendo i benefici della co-creazione che più un prototipo è completo, meno sono le persone che ti danno feedback.

4. Feedback (il confronto)
In questa fase insegnati, genitori, dirigenti scolastici, tutte le parti interessate testano il progetto degli studenti esprimendo un feedback circa la sua utilità sul mercato e la sua propensione al business. Gli studenti raccolgono da parte degli esperti un’opinione su ciò che funziona e ciò che può essere migliorabile.

5. Perfezionamento e diffusione
In base al feedback ricevuto, gli studenti sono guidati dai loro coach/insegnanti a rendere il progetto sempre più perfettibile, e una volta raddrizzato il tiro, con quella che ritengono la soluzione migliore, potranno lanciarlo sul mercato e testarne così la commerciabilità.

6. Presentare il pitch
La presentazione al pubblico del progetto rappresenta la fase finale del processo del Design Thinking. Quella in cui il team di studenti multidisciplinari elegge la persona più empatica, più comunicativa e con una spiccata propensione alla socialità, per rappresentare al meglio il suo pitch. Essere esaustivi e persuasivi in pochi minuti nella speranza di convincere l’interlocutore a finanziare la loro idea di progetto!

Ecco un video dove un'insegnante indiana parla della sua idea di costruire una scuola basata sul design thinking.